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Milonga del giovedì al Gardel. Nomen Omen.

Alla periferia di Modena, nella zona artigianale nord, in una struttura a piano terra, c’è la sede del Circolo intitolato all’attore, cantante, compositore e ballerino, di nascita francese, naturalizzato argentino, Carlos Gardel. E’ proprio lì, al Circolo Gardel, che ieri sera sono andato a cercar tango. Giunto poco prima delle 21.30, mentre finiva una lezione per intermedi, ho potuto apprezzare il coloratissimo ambiente del Circolo. Di pianta quadrata, per un totale di circa 150 metri quadri, la sala è pavimentata con parquet, ha le pareti di colore arancione adornate con foto di Carlos Gardel e di momenti di tango argentino del circolo, mentre il soffitto è coperto da morbidi teloni. Serata affollatissima, con una prevalenza netta di uomini, livello medio alto, con alcune eccellenze rappresentate dai maestri del circondario, presenti oltre ai modenesi, numerosi ballerini da Reggio Emilia, Parma e Bologna. Fino a dopo mezzanotte, attesa la densità di coppie intente a ballare, si compl...

Rayuela, la milonga sobria.

Ieri sera la ricerca del tango è arrivata a lambire Bologna alla Milonga Rayuela, presso la Palestra Acrobatica, uno degli stabili dello spazio bolognese del Dopo Lavoro Ferroviario. Tj della serata Fransou, che ha proposto bella musica e tande piene di energia, anche se per motivi tecnici, qualche brano è saltato, lasciando con un palmo di naso i ballerini in pista. Livello medio alto di tango, molte le facce conosciute, con piacevoli sorprese provenienti da fuori regione. Le ballerine ravennati, che erano al nostro seguito, hanno ballato e non sono state per molto ferme a bordo pista, a mio avviso, per merito dell’ottimo livello tecnico di tango che esprimono, anche se la presenza di più uomini che donne, ha permesso di ballare anche alle ballerine meno dotate. A metà serata una ballerina ha piantato, senza clamore, un ballerino sconosciuto in mezzo alla pista, l’evento mi ha colpito, anche perché, mentre lei è una ballerina già vista e si è riposizionata subito al suo posto, lui è s...

La Milonga della Mirada e la leggerezza.

Questa volta la ricerca del tango non si è spinta lontano, giusto oltre la diga di San Marco, nel ravennate, dove si tiene, nella terza domenica del mese, la Mirada la Milonga del Rivale. Proseguendo quella che è una buona pratica, ovvero la promozione di un giovane musicalizzatore emergente, da intercalare con nomi più quotati e altisonanti, ieri sera è stata la volta del giovane Tj Steve Piliero. Steve ha proposto una ricercata selezione musicale, riuscendo a mantenere un’ottima onda per tutta la sera, come un consumato musicalizzatore, ricevendo l’apprezzamento dei presenti, con l’ultima tanda della serata, che ha visto tutti i ballerini rimasti in pista. A dispetto della pluralità di eventi del circondario che si sono sovrapposti con la Mirada, la Milonga ha avuto un successo inaspettato, con un livello di tango di buona qualità. Forse non è ancora arrivato il momento dei consuntivi, delle analisi e dei rendiconti, del resto la seconda stagione di attività deve ancora concludersi, ...

La Milonga del Luna Park

Ieri sera la mia personale ricerca del tango non mi ha fatto fare molti chilometri, sono andato alla Cà del Ballo. L’astronave di cemento armato che svetta nella campagne del ravennate, già conosciuta come Cà del Liscio, è stata trasformata in un locale multisala, dove contemporaneamente si ballano diversi stili. Il tango era ospitato in una sala enorme, divisa a metà da una parete in vetro trasparente, dove da un lato piroettavano i ballerini romagnoli, caricati da una orchestra dal vivo e dall’altro tentavano di ballare i tangueri, mentre la sala di Salsa, collegata con una porta sempre aperta con le altre due sale, diffondeva ritmi caraibici. Il grosso problema della Cà del Ballo è che le sale non sono insonorizzate, pertanto i brani di D’Arienzo, Canaro e Pugliese risultavano pesantemente contaminati dalle percussioni caraibiche dei Congas e dei Bongos che penetravano dalla porta sempre aperta della Sala Salsa e infestate dai virtuosi giri di clarinetto dell’orchestra di liscio, co...

Milonga al Teatro Socjale e l'anima dei luoghi.

Il Teatro Socjale di Piangipane, realizzato oltre un secolo fa, con la sue sobrie decorazioni liberty di inizio novecento, frutto dell’impegno e del sudore dei componenti di una cooperativa di braccianti agricoli, che lo ha voluto e costruito, è un luogo singolare dove gli ultimi del tempo, potevano socializzare, un luogo che per oltre cento anni, attraverso rappresentazioni teatrali, feste danzanti, concerti, ha generato e diffuso emozioni e sentimenti, un luogo che ha un’anima, iniziando da quel vezzo della j che sostituisce la i del nome. Quell’anima, ieri sera, è stata perfettamente rispettata, con una Milonga Socjale inclusiva che ha accolto tutti, ma veramente tutti, una Milonga che ha permesso a tutti di godere e di ballare con la splendida orchestra “De la Gran Tango de Simone Marini”. Diverse volte ho ballato con la musica dal vivo, ma l’energia di questa orchestra è stata prorompente, complice la precisione e la tempra degli esecutori. L’anima del Teatro Socjale ha fatto viag...

Terza chiamata alla Teodora Tango Marthon

Sono le tre del pomeriggio, all’Almagià alla spicciolata arrivano i ballerini, molte andature sono ciondolanti, del resto in meno di 36 ore, ci sono state diciannove ore di milonga, diciannove ore di ballo, emozioni, entusiasmo e passione, che accompagnano piedi dolenti, mal di schiena, membra indolenzite e qualche acciacco diffuso. La giornata è splendida, una rara giornata di sole e cielo terso del mese di febbraio e dalle finestre dell’Almagià filtrano raggi di sole che illuminano la pista da ballo. L’onda si materializza già alla prima tanda, gli sguardi sono compiaciuti, quelli che erano stati saluti di circostanza e di buona educazione del primo giorno, oggi sono saluti di complicità, legati al ricordo di una tanda, di un abbraccio, di un respiro sulle note di un tango. Le mani si cercano, i ballerini accompagnano a bordo pista le ballerine, aspettano di ricevere il permesso dal ballerino che sopraggiunge per entrare in pista, un passo, l’abbraccio che si chiude … e inizia il via...

Seconda chiamata alla Teodora Tango Marathon

Mentre mi avvicino all’ingresso dell’Almagià mi raggiunge la musica, un tango di Troilo che mi piace tantissimo e mi pento di non essere già dentro a ballare e di aver tardato un’ora sull’apertura, anche se mi aspettano ancora undici ore filate di milonga. Mi metto le scarpe e attendo la fine della tanda, ma la successiva è una milonga. Iniziare in accelerazione, non mi convince, così attendo la successiva. Inizio a ballare e da quel momento mi perdo: musica, luci, abbracci, un turbinio di emozioni e sensazioni. Nel vortice c’è chi entra, chi esce, chi torna, chi va … una spirale di volti, di sorrisi, di sguardi, finché a sera inoltrata c’è una pausa tecnica per il cambio del TJ Miguel Angel Moya e solo allora mi rendo conto che questo iberico, nelle mie preferenze, non ha sbagliato una tanda. Approfitto per un salto a casa, una doccia e un po' di riposo, ma mentre mi sto asciugando, mi rendo conto che la testa è là e il riposo viene archiviato. Arrivo quando il chiassoso Tj Gaston...