Terza chiamata alla Teodora Tango Marthon

Sono le tre del pomeriggio, all’Almagià alla spicciolata arrivano i ballerini, molte andature sono ciondolanti, del resto in meno di 36 ore, ci sono state diciannove ore di milonga, diciannove ore di ballo, emozioni, entusiasmo e passione, che accompagnano piedi dolenti, mal di schiena, membra indolenzite e qualche acciacco diffuso. La giornata è splendida, una rara giornata di sole e cielo terso del mese di febbraio e dalle finestre dell’Almagià filtrano raggi di sole che illuminano la pista da ballo. L’onda si materializza già alla prima tanda, gli sguardi sono compiaciuti, quelli che erano stati saluti di circostanza e di buona educazione del primo giorno, oggi sono saluti di complicità, legati al ricordo di una tanda, di un abbraccio, di un respiro sulle note di un tango. Le mani si cercano, i ballerini accompagnano a bordo pista le ballerine, aspettano di ricevere il permesso dal ballerino che sopraggiunge per entrare in pista, un passo, l’abbraccio che si chiude … e inizia il viaggio. Un viaggio a due, scivolando sulla pista, volteggiando in mezzo alle altre coppie. Le conoscenze si accumulano, poche frasi di circostanza, aprono un mondo e creano relazioni, Norvegia, Cipro, Polonia, Genova, Milano, Catania, Parigi, Lituania, Croazia, Napoli, Roma, Siviglia, Bari, Palermo, Inghilterra … in alcuni casi, per indisponibilità linguistica parlano gli occhi, in altri si aprono simpatiche interazioni. Con una ballerina, tra un tango e l’altro, confesso e le dico che dopo diciannove ore di pista, ho dolori da tutte le parti e che prima di tornare a ballare ho preso un antinfiammatorio, lei mi confida che anche lei è sotto analgesico e ha visto pillole di Oki e bustine di Brufen passare di mano in mano fuori dall’Almagià. Ci mettiamo a ridere, il confronto con l’uso e abuso di sostanze proibite nei Rave Party e l’uso e abuso degli antinfiammatori in una Maratona di tango e immediato, del resto è una questione generazionale, a età diverse, sostanze diverse, poi una illuminazione: alla prossima maratona facciamo affari d’oro, apriamo una farmacia tra quello che vende vestiti da tango e quello che vende scarpe da ballo. Balliamo e sghignazziamo a denti stretti e più tentiamo di trattenerci, più risulta difficile farlo. Alle 19.00 si aprono le porte agli esterni e si mischiano le carte, alle 22.00 getto la spugna, sono stanco e felice, mentre passo diretto all’uscita, riguardo la pista e mi si stringe il petto e mi sembra di essere già in astinenza. Che il tango dia dipendenza? Intanto vado a casa a prendere il mio Brufen … poi si vedrà! 


Commenti

Post popolari in questo blog

Tango 800 a Ferrara (Primo giorno)

Amàti o amati.

Tango 800, 12 ore continuative di tango.