Rayuela, la milonga sobria.

Ieri sera la ricerca del tango è arrivata a lambire Bologna alla Milonga Rayuela, presso la Palestra Acrobatica, uno degli stabili dello spazio bolognese del Dopo Lavoro Ferroviario. Tj della serata Fransou, che ha proposto bella musica e tande piene di energia, anche se per motivi tecnici, qualche brano è saltato, lasciando con un palmo di naso i ballerini in pista. Livello medio alto di tango, molte le facce conosciute, con piacevoli sorprese provenienti da fuori regione. Le ballerine ravennati, che erano al nostro seguito, hanno ballato e non sono state per molto ferme a bordo pista, a mio avviso, per merito dell’ottimo livello tecnico di tango che esprimono, anche se la presenza di più uomini che donne, ha permesso di ballare anche alle ballerine meno dotate. A metà serata una ballerina ha piantato, senza clamore, un ballerino sconosciuto in mezzo alla pista, l’evento mi ha colpito, anche perché, mentre lei è una ballerina già vista e si è riposizionata subito al suo posto, lui è sparito dalla sala. Non conosco le motivazioni che hanno scatenato l’evento, ma la ballerina con cui ballavo e che conoscevo da precedenti milonghe, nella pausa tra un tango e l’altro, ha commentato, che lei non aveva mai piantato nessuno a metà tanda, anche se avrebbe dovuto farlo più di una volta. Nel mio recente passato, da quando sono diventato un ballerino compulsivo, non ho memoria di aver mai interrotto una tanda, anche se mi sono trovato in estrema difficoltà più di una volta, ma forse, io da ballerino, sono più fortunato delle ballerine, difficilmente le donne possono imporsi fisicamente e rivelarsi arroganti, presuntuose o prepotenti … è molto più facile che questi caratteri siano appannaggio di un uomo, ecco perché penso che un ballerino, debba sempre eccedere nel garbo e nella comprensione. La Milonga Rayeula si è confermata a mio avviso, un evento piacevole e divertente, anche se ieri sera mi è stato fatto notare, con un certo disappunto, una pecca del luogo che io non avevo mai considerato, ovvero che non c’è il bar e pertanto niente superalcolici, insomma … una milonga sobria. Lucidità che non ha impedito, al rientro in piena notte, ad autista e navigatore (le donzelle dormivano cullate dalla musica di Ludovico Einaudi) di saltare a piè pari la diramazione autostradale per Ravenna e l’uscita per Faenza, ma questa è un’altra storia … vuoi metter finire una milonga di Bologna, passando da Forlì!  

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