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Visualizzazione dei post da febbraio, 2024

Terza chiamata alla Teodora Tango Marthon

Sono le tre del pomeriggio, all’Almagià alla spicciolata arrivano i ballerini, molte andature sono ciondolanti, del resto in meno di 36 ore, ci sono state diciannove ore di milonga, diciannove ore di ballo, emozioni, entusiasmo e passione, che accompagnano piedi dolenti, mal di schiena, membra indolenzite e qualche acciacco diffuso. La giornata è splendida, una rara giornata di sole e cielo terso del mese di febbraio e dalle finestre dell’Almagià filtrano raggi di sole che illuminano la pista da ballo. L’onda si materializza già alla prima tanda, gli sguardi sono compiaciuti, quelli che erano stati saluti di circostanza e di buona educazione del primo giorno, oggi sono saluti di complicità, legati al ricordo di una tanda, di un abbraccio, di un respiro sulle note di un tango. Le mani si cercano, i ballerini accompagnano a bordo pista le ballerine, aspettano di ricevere il permesso dal ballerino che sopraggiunge per entrare in pista, un passo, l’abbraccio che si chiude … e inizia il via...

Seconda chiamata alla Teodora Tango Marathon

Mentre mi avvicino all’ingresso dell’Almagià mi raggiunge la musica, un tango di Troilo che mi piace tantissimo e mi pento di non essere già dentro a ballare e di aver tardato un’ora sull’apertura, anche se mi aspettano ancora undici ore filate di milonga. Mi metto le scarpe e attendo la fine della tanda, ma la successiva è una milonga. Iniziare in accelerazione, non mi convince, così attendo la successiva. Inizio a ballare e da quel momento mi perdo: musica, luci, abbracci, un turbinio di emozioni e sensazioni. Nel vortice c’è chi entra, chi esce, chi torna, chi va … una spirale di volti, di sorrisi, di sguardi, finché a sera inoltrata c’è una pausa tecnica per il cambio del TJ Miguel Angel Moya e solo allora mi rendo conto che questo iberico, nelle mie preferenze, non ha sbagliato una tanda. Approfitto per un salto a casa, una doccia e un po' di riposo, ma mentre mi sto asciugando, mi rendo conto che la testa è là e il riposo viene archiviato. Arrivo quando il chiassoso Tj Gaston...

Prima chiamata alla Teodora Tango Marathon

Arrivo e dentro già si balla, l’ingresso è un po' affollato, sento distintamente parlare in francese, tedesco e inglese. L’Almagià, il vecchio magazzino di stoccaggio dello zolfo nel porto di Ravenna, trasformato in centro culturale multiforme, con le sue pareti di mattone rosso, i colonnati laterali e l’alto tetto in travi, mi accoglie. La musica è diffusa senza distorsioni e più della metà del pavimento è coperto da parquet, sistemato a terra per l’occasione. Mi dirigo allo spogliatoio, tutti si salutano, sorrido e saluto anche io le persone che incontro. Anche se non è la prima volta, sono emozionato, arrivo alla pista, uno sguardo, un sorriso, un gesto di intesa e inizia da subito la mia maratona. Nei rari momenti che mi guardo intorno, oltre al mio abbraccio, noto l’onda, un fenomeno raro in Milonga, dove le coppie si muovono, accelerando e rallentando quasi all’unisono. E’ l’effetto “passione tango”! Devi avere un rapporto speciale con il tango, per chiuderti in un vecchio ma...

Diario di una maratona. Le premesse.

Sono passati parecchi anni da quando un maestro di tango catanese, con il suo accento siculo cantilenante, mi volle far partecipe di una sua perla di saggezza: “Balla e cerca, perché se cerchi il tango … lui trova te!” Molti anni dopo, al termine di una milonga, mentre si commentava la serata, un ballerino milanese, dall’eleganza e dalla padronanza tanguera notevole, ebbe a darmi la sua perla di saggezza, parlandomi, ai fini del miglioramento, del principio dell’immersione nel “liquido” tango, ovvero, immergersi nel ballo senza fermarsi, più giorni di seguito, ballando fino allo sfinimento, tanto da acquisire gli automatismi che permettono di dedicare la mente esclusivamente alla ritmica, invece che ai passi. Inutile dire che i due concetti: “cercalo, che il tango ti troverà” e “l’immersione nel liquido tango”, mi appartenevano ancor prima di essere postulati, pertanto è questo lo spirito con il quale mi presenterò stasera all’inizio della Teodora Tango Marathon, che si terrà al Teatro...

Il tango conservativo

Ieri sera la ricerca del tango è proseguita a Cervia, presso la Milonga del Mucho Mas. Tj Filippo Giacomelli, un barbuto ragazzo con t-shirt nera e energia da vendere. Il musicalizzatore ha proposto tande equilibrate, musica selezionata, brani classici con esecuzioni originali, sonorità pulite, cortine nette e piacevoli, creando, dal punto di vista musicale, una serata perfetta. Sala al limite della capienza, netta prevalenza di donne, Cervia si propone come punto di incontro della Romagna, con la presenza di ballerini ravennati, forlivesi e riminesi, con un folto gruppo di marchigiani. Ieri sera, carico di voglia di ballare, ho deciso non perdere neanche una tanda, ballando anche quelle della milonga, senza perdermi neanche un tango. Oltre quattro ore di pista vanno affrontati con raziocinio, così ho impostato la mia serata sul risparmio e sull’efficienza energetica, che tanto di moda vanno oggi. In versione green tango, ho iniziato a ballare in modo conservativo, pochi movimenti, mol...