Terza chiamata alla Teodora Tango Marthon
Sono le tre del pomeriggio, all’Almagià alla spicciolata arrivano i ballerini, molte andature sono ciondolanti, del resto in meno di 36 ore, ci sono state diciannove ore di milonga, diciannove ore di ballo, emozioni, entusiasmo e passione, che accompagnano piedi dolenti, mal di schiena, membra indolenzite e qualche acciacco diffuso. La giornata è splendida, una rara giornata di sole e cielo terso del mese di febbraio e dalle finestre dell’Almagià filtrano raggi di sole che illuminano la pista da ballo. L’onda si materializza già alla prima tanda, gli sguardi sono compiaciuti, quelli che erano stati saluti di circostanza e di buona educazione del primo giorno, oggi sono saluti di complicità, legati al ricordo di una tanda, di un abbraccio, di un respiro sulle note di un tango. Le mani si cercano, i ballerini accompagnano a bordo pista le ballerine, aspettano di ricevere il permesso dal ballerino che sopraggiunge per entrare in pista, un passo, l’abbraccio che si chiude … e inizia il via...