Diario di una maratona. Le premesse.
Sono passati parecchi anni da quando un maestro di tango catanese, con il suo accento siculo cantilenante, mi volle far partecipe di una sua perla di saggezza: “Balla e cerca, perché se cerchi il tango … lui trova te!” Molti anni dopo, al termine di una milonga, mentre si commentava la serata, un ballerino milanese, dall’eleganza e dalla padronanza tanguera notevole, ebbe a darmi la sua perla di saggezza, parlandomi, ai fini del miglioramento, del principio dell’immersione nel “liquido” tango, ovvero, immergersi nel ballo senza fermarsi, più giorni di seguito, ballando fino allo sfinimento, tanto da acquisire gli automatismi che permettono di dedicare la mente esclusivamente alla ritmica, invece che ai passi. Inutile dire che i due concetti: “cercalo, che il tango ti troverà” e “l’immersione nel liquido tango”, mi appartenevano ancor prima di essere postulati, pertanto è questo lo spirito con il quale mi presenterò stasera all’inizio della Teodora Tango Marathon, che si terrà al Teatro Artificiere Almagià.
Si partirà con:
il “riscaldamento” venerdì 16 febbraio dalle 18.30 alle 20.30, con Tj Gabriele Tei;
Prima chiamata della Maratona per venerdì 16 febbraio dalle ore 23.00, no stop fino alle 05.00 del sabato con Tj Debora Giusti;
Seconda chiamata sabato 17 febbraio dalle 16.00 alle 21.00 con Tj Miguel Angel Moya per proseguire dalle 21.00 alle 03.00 con Tj Gaston Todoj.
Terza chiamata domenica 18 febbraio dalle 15.00 alle 21.00 con Tj Valentina Jalacci.
Per affrontare le venticinque ore di Milonga, mi devo imporre di ballare in modo molto conservativo, diversamente, per sfinimento … rischio di affogare nel liquido tango!
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