La Milonga degli Dei

 La ricerca del tango, ieri sera, mi ha fatto viaggiare nel tempo, infatti ho ballato letteralmente immerso nella Magna Grecia. Tra il Tempio di Hera, di Apollo e di Zeus, é stata montata una pista di legno, il tutto realizzato al centro del Parco Archeologico di Selinunte, che con le sue splendide vestigia ha fatto da cornice a questo evento particolarissimo. La prima edizione in assoluto della Milonga degli Dei. All’arrivo, quando il sole tramontando faceva capolino tra le colonne elleniche, i partecipanti sono stati accolti da una guida turistica che ha presentato l’antica città di Selinunte, da Selinon, il prezzemolo selvatico che cresce rigoglioso in questo luogo. Ritrovare le proprie radici culturali nella Magna Grecia è fin troppo scontato, ma ballare circondati dalla storia e dalla bellezza non può esserlo … mai! Dal tramonto a notte inoltrata si è ballato sull’ottima proposta musicale del Tj Lopes e personalmente ho ceduto dopo le due dí notte. A quel punto mi sono diretto verso l’uscita, transitando sotto il tempio di Hera e mi sono seduto all’interno su uno scalino. Il cileo stellato, l’assenza di altri umani, le imponenti colonne, le note lontane del tango, l’odore della notte umida di canne, del contiguo fiume Belice e la salsedine pungente della vicina spiaggia, le luci di un peschereccio sull”orizzonte marino, tutto sembrava perfetto, immobile e immutabile e il tempo si è fermato. Sono stato per qualche decina di minuti lì, fermo, immobile, contando i miei respiri, viaggiando con la mente. Non credo che gli organizzatori si siano resi conto fino in fondo di cosa hanno realizzato, per comparazione potrebbe, forse, competere, forse, con una Milonga della fantasia, di quelle irrealizzabili, penso agli Uffizi o alla Reggia di Caserta oppure a Palazzo Ducale a Venezia.

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