Siamo tutti principianti.
Questo fine settimana, mosso dalla voglia di cercare il tango, ho deciso di andare ad un evento, facendo oltre trecento chilometri andata e ritorno. Non menzionerò altro della Milonga, lasciando nel limbo ubicazione e nome. Al mio arrivo in pista ho notato che il livello di ballo, tra i presenti, era decisamente basico, questo fa parte del gioco, come appassionato di ballo sono contento e mi piace l’idea che si diffonda sempre di più il tango e proliferino gli eventi, ma questo comporta, in via prioritaria, che i principianti vadano comunque tutelati e incoraggiati e implica che chi ha qualche chilometro di ballo in più, sia umile, attento e disponibile. Dall’altra parte, i “maestri”, a prescindere dalle qualità tecniche, dalla bravura, dalla preparazione, dal garbo e dalle attitudini personali, devono saper educare i ballerini, dandogli gli strumenti per affrontare le sfide di una Milonga. Non entrerò nel merito dello stile che palesavano gran parte dei ballerini presenti, è un percorso che abbiamo affrontato tutti, qui lamento solo la mancanza di educazione in Milonga, così diffusa in quel contesto, da non apparire un semplice caso. Un esempio, personalmente sono stato protagonista, nella serata, di una piccola disavventura, una coppia di anziani signori è entrata in ronda mentre stavo sopraggiungendo, l’abbraccio mi ha impedito di vederli, mentre speditamente e furtivamente entravano in pista dando le spalle al senso di marcia e ci siamo toccati. Ho chiesto scusa e ho fatto spazio affinché potessero avere un’adeguata area per esprimere il proprio ballo. Lui ha fatto subito un passo indietro, per iniziare una salita basica, non convinto dello spazio che aveva davanti, forse perché la salita nella sua mente va fatta tutta d’un fiato, ha fatto un ulteriore passo indietro, sbattendomi addosso, così pazientemente gli ho chiesto nuovamente scusa. Nella tanda ho cercato di dare alla coppia dei due anziani principianti, che è rimasta all’esterno, mentre forse più correttamente doveva sfilare all’interno, più spazio del dovuto, finché una coppia di altri principianti, visto l’area lasciata libera, si è infilata tra me e loro, venendo colpita a loro volta e dileguandosi subito dopo, zizzagando tra le altre coppie. Alla fine, nell’ultimo tango, la musica mi ha suggerito una bella sospensione, che ho fatto su un laterale e mentre ero perfettamente fermo, in attesa del tempo forte per ripartire, i due anziani, con un repentino doppio passo indietro, mi sono venuti nuovamente addosso, a questo punto entrambe i nonnini hanno smesso di ballare e mi hanno redarguito aspramente in pista, ricordandomi che era la terza volta che gli sbattevo addosso. Li ho guardati e con il mio miglior sorriso gli ho detto: “Perdonatemi sono un principiante!” suscitando l’ilarità della ballerina con cui ballavo in quel momento, così i due sono usciti dalla pista che la tanda non era ancora finita. Onestamente sono dispiaciuto che i vecchietti si siano sentiti offesi e oltraggiati, sono convinto che non sia colpa loro, secondo me la responsabilità ricade solo sulla disattenzione ... dei loro maestri!
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