Milonga Si. Il giro delle donne.

Ieri sera la ricerca del tango si è spinta nel centro di Bologna, obiettivo la Milonga SI. In un antico palazzo della centrale via San Vitale, tra i portici bolognesi, vi è l’ingresso della Milonga, la sala dalla forma quadrata ricorda un piccolo teatro e dal soffitto altissimo pendono lughi fili con lampade dal filamento incandescente e dalla luce calda. Il pavimento, in legno consunto è ottimo per una Milonga. Tj della serata l’ecclettica Francesca Fransou che si è svelata come nostra Signora dell’Energia, tenendo costantemente piena la pista. Livello di ballo medio alto, soprattutto dal versante femminile, con la presenza di ballerine veramente forti, unica pecca, lo squilibrio marcatissimo tra leader e follower, con un eccesso di ballerine. Pista sempre affollatissima, non sempre ordinata, in quanto, qualche ballerino, non aveva ben chiaro il concetto di spazio, di avanzamento, di rispetto della ronda e quando si balla un’intera tanda, avanzando di pochi metri, questo può essere un problema. Personalmente ho ballato tutto, milonghe comprese, con grande soddisfazione, ogni tanda mi ha lasciato qualcosa, ma il ricordo che ancora mi fa sorridere, è una piccola lezione ricevuta in pista da una ballerina molto forte. L’avevo vista ballare, con la sua postura perfetta, il passo deciso e preciso e quando l’ho invitata si è rivelata molto più brava di quanto avessi potuto apprezzare nel guardarla da fuori. Durante un tango milonghero, propongo un giro e improvvisamente ho avuto la sensazione che una coppia stesse convergendo su di me e così, compattato il tutto e impongo una leggera anticipazione nella ritmica, sicuramente non elegante, anzi sbagliatissimo, ma l’ansia di sbattere addosso agli altri ha avuto il sopravvento, aggiungendosi alle mie molte incertezze ed insicurezze. Al termine del tango, la ballerina, con un garbo infinito, mi ha chiesto se potesse permettersi una osservazione: “Fabio, il giro è proposto dall’uomo, ma è della donna, capisco che molte donne possono essere poco attive e rischiate di rallentare o piantarvi, ma dai fiducia alla ballerina … la ritmica e lo spazio del giro … è nostro!“. Tango successivo verso la fine, propongo un giro … e io … mi affido "totalmente", lei pesta come un metronomo sulla ritmica, stringe il giro sul nostro asse e si ferma con precisione millimetrica sul mio fronte, sospensione … sorriso complice … e si riparte. 

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