Milonga Rayuela e i tacchi a spillo.

Serata delle grandi occasioni, da Ravenna si è andati a cercar tango all’ultima Milonga stagionale della Rayuela. Per la serata Tj Roberto Nicoli, che ha proposto bella musica, anche se con qualche accento di originalità. Nel grande spazio del Dopo Lavoro Ferroviario, tra birrerie, cinema, auditorium, teatri, e sale conferenze, nella Officina Acrobatica, una vecchia palestra si è conclusa la stagione della Milonga Rayuela. A dire il vero, quando siamo arrivati, abbiamo trovato davanti alla palestra, prospiciente ai tavoli della birreria Vecchia Orsa, un palco con una band Country che suonava a tutto volume allietando numerosi spettatori, dandoci la certezza, che se il tango fosse andato male, comunque la serata non sarebbe mai stata a perdere. Anzi a dire il vero, qualche ballerina al seguito, di quelle meno assidue, aveva già proposto di fermarsi lì e non andare oltre. Palestra già piena all’inizio di serata, e benché giunti all’inizio della prima tanda, le nostre ballerine hanno trovato dove sedersi nelle ultime sedie disponibili. Ad onor del vero, di sedie ne hanno scaldate poche, in quanto sono state da subito invitate a ballare. Caldo, poco ricambio di aria, hanno reso incandescente la serata, livello di tango medio alto, quasi equilibrio tra uomini e donne. La milonga si è rivelata, a mio avviso, uno degli eventi, a livello di tango, più belli del circondario, con ballerini provenienti dall’Emilia, dal Veneto, dalla Lombardia, dalla Toscana e … immancabilmente dalla Romagna. Nota di colore, un ballerino di quelli che spesso frequenta le milonghe bolognesi e che balla indifferentemente da uomo e da donna, con mia grande invidia, ieri sera si è presentato con le doppie scarpe quelle da uomo e quelle con il tacco aperte da donna. A parte la scelta estetica, le scarpe da donna color carne non si possono vedere, devo dire che mi ha fatto effetto guardare il piede rude, la gamba pelosetta e la caviglia massiccia sostenuta da una scarpa da donna, anche se un senso penso che ci sia. Noi uomini possiamo provare a ballare da donna, ma non penso che arriveremo mai a capire cosa voglia veramente dire ballare sui tacchi. Come sostiene la famosa Sindrome di Ginger Rogers, che prende il nome dalla ballerina di Fred Astaire, “le donne sono migliori in quanto tali e dunque, per stare sullo stesso palcoscenico degli uomini, devono sapere fare tutto quello che fanno loro, ma all'indietro e sui tacchi a spillo”. Comunque, ammesso e non concesso, mi domando, un tacco a spillo che possa sostenere un omone leggiadro, di oltre un quintale, che tenta di danzare … di che materiale dovrà essere fatto? In conclusione, non credo che riuscirò mai a calzare scarpe da donna con tacchi a spillo sui miei piedoni … potrei parlarne a Marco!

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