Milonga ad invito e i romagnoli.

Ieri sera la ricerca del tango è proseguita al Paladanze di Bologna per la Milonga di Libertango, una milonga ad invito. A questi eventi per partecipare bisogna compilare, almeno un mese prima, un modulo, nel quale specificare ruolo, anni di tango e proprio profilo social, aggiungendo se si intende partecipare in coppia o come singoli. Chiaramente le donne singole, molto più numerose, difficilmente riescono ad avere l’invito. Gli organizzatori, dopo aver controllato i moduli, guardato la rete relazionale dei social dei richiedenti, controllato se frequentano ambienti tangueri e se sono volti conosciuti, comunicano via corrispondenza elettronica l’accettazione e l’invito alla Milonga. Tutta questa fatica, dovrebbe, nelle intenzioni degli organizzatori, distillare la popolazione tanguera, pareggiando presenza tra uomini e donne, eliminando i tangueri non ancora maturi, creando un evento dal livello di ballo molto alto. Le riflessioni che ne scaturiscono potrebbero essere molteplici, dal fatto che si perde la spontaneità di un ballo sociale, alla rottura della giusta complicità tra i ballerini di vari livelli, inoltre, tutta questa selezione, diciamo, questa distillazione, non tiene conto dei limiti oggettivi, da chi può millantare anni di tango che non ha, a persone che frequentano il tango da decenni, hanno una rete relazionare tanguera infinita e comunque ballano a livello di un principiante. Accettati da due settimane con invito, la ballerina che mi accompagnava ed io siamo entrati in Milonga nel tardo pomeriggio e con sommo stupore abbiamo notato che oltre la metà dei partecipanti erano romagnoli. Per capirci, tutti gli assidui frequentatori dell’Alchimia, più quelli del Mucho Mas e anche quelli del Tondo di Lugo, messi assieme, sembrava di giocare in casa. Assenza quasi totale dei ballerini bolognesi e questo dovrebbe portare ad ulteriori riflessioni, sulla contemporaneità di altri eventi nella citta Felsinea. Personalmente, ho ballato con alcune ballerine fiorentine, una di Verona e una di Alessandria, molto brave, ma il ricercato livello esclusivo di tango, a mio avviso, non si è raggiunto. Armando Tatafiore da Roma, ha proposto una selezione musicale, con molti brani, a mio avviso forse troppi, di tango milonguero “pizzicato sulle corde”. Purtroppo la festa di compleanno precedente aveva lasciato una parte importante di pista appiccicosa … la Coca Cola sul parquet, non perdona! Nota di colore conclusiva: forse anche i ballerini romagnoli sul parquet, sono come la Coca Cola … appiciccosi!

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