La via del tango e i fenomeni pavidi.
Ieri sera la Tango Mobil con tre maschietti a bordo è arrivata fino a Sant’Arcangelo di Romagna agli Orticolti a cercar tango. Gli Orticolti sono ubicati in una azienda agricola nella cui aia, tra alberi ad alto fusto, è stata creata una pista da ballo. Neanche a dirlo, prevalenza femminile tra i ballerini, con una presenza importante di ravennati e numerose donne marchigiane, presumibilmente al seguito del musicalizzatore di Senigallia, Sunny El Cervero. Buon livello di tango, quasi assenti i riminesi, infatti si è potuta annotare la presenza, oltre ai ravennati e ai pesaresi, di ballerini ferraresi, cesenati, forlivesi, sammarinesi, ma non della vicinissima Rimini, tranne qualche donna. Serata partita bene e proseguita con buona energia fino a notte, anche se l’umidità e il freschino hanno imperato. Al termine della serata, con i saluti di circostanza, ho avuto la possibilità di chiacchierare con alcune ballerine di Senigallia, che hanno palesato numerosi pregiudizi sulla piazza di Rimini. In particolare erano stupite per la bella serata trascorsa, avendo collezionato in precedenza, su Rimini, numerose esperienze negative, tanto da farle desistere dal frequentare le milonghe locali; inutile dire, che ho fatto notare alle stesse le assenze dei ballerini “forti” di Rimini. Qui si potrebbe aprire l’ennesimo “pippone” sul fatto che in alcune zone, i soliti ballano sempre tra di loro, senza aperture agli ospiti e che purtroppo le ballerine sono le vittime sacrificali di queste abitudini. Far ballare, ad inizio serata, le ballerine con le quali abitualmente si studia, è un dovere, anche al fine di presentarle alla pista e ai presenti, ma poi si deve, a mio sommesso parere, aprirsi al nuovo, essere accoglienti e sperimentare esperienze di ballo con persone con cui non si è mai ballato. E’ una questione di coraggio, audacia e ardimento nel mettersi in gioco, è chiaro che se ballo solo con la ballerina con cui studio abitualmente, farò un figurone e risulterò un fenomeno, lei mi conosce e mi perdona tutte le mie impurità tanguere, diverso è ballare con una sconosciuta, lì si rischiano incomprensioni, esitazioni, incertezze e tentennamenti, risultando anche goffi, ma solo rischiando si impara e si percorre la giusta via del tango, un ballo sociale e accogliente verso tutti. Mentre questo atteggiamento, di ballare esclusivamente con chi si conosce, è assolutamente comprensibile per chi sta percorrendo il suo percorso di apprendimento tanguero, rispettando i suoi tempi di apertura e le proprie timidezze, a mio giudizio è assolutamente incomprensibile per chi si comporta in pista da fenomeno del tango, che poi così fenomeno non è ... forse è solo un pavido.
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