Il ritorno alla Milonga Rayuela e la lezione di Carlo Carcano.

Ieri sera ritorno a Bologna, al Dopo Lavoro Ferroviario, per partecipare alla Milonga Rayuela. Non nascondo che dopo la sorpresa della prima volta, le aspettative erano altissime, senza ricordare però, che questa volta sarebbe mancata la magia della sorpresa. Comunque, per me, è stata una serata molto bella, grazie ad un Tj di altissimo livello, Carlo Carcano. Livello di ballo medio alto, con una buona onda e tanto tango, pista piena e tanta voglia di ballare. Arrivato in Milonga mentre ancora il mitico Tj stava testando l’impianto, ho ballato tutta la sera, fino all’ultimo brano, con il sorriso stampato in volto. Carcano è partito con una selezione musicale di piena energia, vigore e vitalità, lasciando stupiti tutti, ma quello che ha sorpreso, che la serata partita così in salita, è proseguita con entusiasmo fino alla fine. Nello spogliatoio, dopo aver ballato l’ultima tanda, con un altro ballerino bolognese, stavo commentando la mia iniziale perplessità sulla scelta di Carcano di partire utilizzando dei brani bellissimi e come fosse stato bravo il musicalizzatore a sostenere tutta la sera, quando è passato Carlo, al quale dopo aver rinnovato i miei complimenti per la sua maestria, ho chiesto il motivo di quella scelta così particolare. Carcano, con semplicità, ha raccontato che al suo arrivo aveva visto, nella postura dei presenti, un certo affaticamento, forse dovuto alla settimana lavorativa che si era appena conclusa, nonché aveva avvertito la mancanza di spensieratezza, tipica di chi ha appena dismesso gli abiti da lavoro e non è ancora entrato nell’ordine mentale del fine settimana. Così, per dare un colpo, aveva posizionato all’inizio i brani più ballati e più belli, per dare una scossa ai presenti e far partire la serata, cercando di modulare l’andamento, con tande di milonga più morbide e vals più melodici, usando per le cortine, brani vellutati, tanto da far preservare le energie fino all’ultimo. Ecco una lezione da non dimenticare, un buon musicalizzatore, non solo deve essere un profondo conoscitore di musica, ma soprattutto, deve saper cogliere gli umori dei presenti, per accompagnarli delicatamente, in pista, per tutta la serata. 

Commenti

  1. Che bel racconto. Condivido la stima del tj e, come una ricetta, sono molte le variabili per una buona riuscita. Ma è chiaro che più si ha esperienza meno si rischia. Complimenti ☺️😉

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