Milonga Rayuela, la mia bolla nell’onda.

Ieri sera è stata una serata memorabile! La ricerca del tango ci ha spinti ancora una volta verso Bologna, a scoprire la Milonga Rayuela. Da tanto frequento le milonghe di Bologna, molte di queste non esistono più, ricordo la Milonga Sì, la Milonga Bruja, la Milonga del Tango 24, un mondo perso per lo stop del covid e anche la storica Milonga del Mercato, purtroppo, è prossima ad una chiusura, per indisponibilità dei locali. Ricordo serate bellissime, con livelli di tango molto alti e spesso, negli ultimi tempi, mi sono trovato a domandarmi dove è finita tutta quella energia; da questa mattina so dove ritrovarla! Il Dopo Lavoro Ferroviario a Bologna, dietro la storica Stazione, è uno spazio enorme, fatto di parchi, edifici, palestre, oggi dedicati a centri di aggregazione sociale e culturale. Dopo aver parcheggiato in questo spazio multietnico, dove si sentono le voci di lingue diverse, ci siamo addentrati tra i tavoli, i container, le sale prove musicali, i giardini, fino al birrificio Vecchia Orsa. Dietro, ai tavoli della birreria, nascosta da murales e alberi, la porticina di accesso di una antica palestra, di quelle con i soffitti alti, con i tubi a vista e gli aeratori per il riscaldamento ancora degli anni settanta. Sul soffitto i teli multicolore dell’officina acrobatica, a terra un vecchio pavimento da palestra che deve aver attraversato il secolo indenne, mantenendo una sua consistenza che lo rende ideale al ballo. Musicalizzatore il cagliaritano Del Sur, a mio giudizio un grandissimo. Musica morbida, molti brani melodici, sonorità pulitissime ed equilibrate, pause calibrate tra un brano e l’altro e cortine di venti/trenta secondi al massimo per permettere ai ballerini di scambiarsi in serenità le impressioni di una tanda. Le cortine di musica gioiosa e non ballabile, per evitare quelle scene, a mio giudizio penose, di ballerini ognitempo in pista. Appena entrato, mi sono cambiato le scarpe, senza guardare la pista, ho alzato la testa, subito un incrocio di sguardi, mirada, cabaceo, raggiungo la ballerina e mi pongo al lato della pista. Guardo il ballerino che sopraggiunge, mi sorride, si ferma e mi invita ad entrare in ronda. Abbraccio, tensione, respiro, ascolto la ballerina, ascolto la musica, attendo il tempo forte e inizia il mio viaggio … e magicamente mi trovo nell’onda della ronda … e non mi sono più fermato. Livello di tango alto, grande educazione, pochi fenomeni, un onda costante che muoveva i ballerini all'unisono senza strappi. Quando mi trovo a mio agio con una ballerina, ballo in una bolla virtuale, dove ci siamo noi e il resto è fuori, ieri sera ero perennemente nella mia bolla, una bolla nel cavo dell’onda della milonga, una onda placida, avvolgente, mansueta, ritmica, che mi ha trasportato in un viaggio bellissimo, in un mondo magico di altri tempi. La mia bolla nell’onda. 


Commenti

Post popolari in questo blog

Tango 800 a Ferrara (Primo giorno)

Amàti o amati.

Tango 800, 12 ore continuative di tango.