Il tango e le esibizioni.
Ieri sera si è andati a cercar tango ai 2 Corazones di Rimini. Musicalizzatore Punto Y Branca, un tj dalle sonorità pulite, con scelte musicali nel solco classico, ma con una selezione di brani, spesso poco conosciuta. La serata si è caratterizzata dalla prevalenza assoluta di ballerine, pochi gli uomini e la pista, seppur affollata, ha lasciato a bordo pista sedute molte donne. Dopo la mezzanotte la Milonga è stata allietata da un intervallo di circa 10 minuti, per permettere l’esibizione di due giovani ballerini professionisti Yesica Esquivel e Ariel Lequizamon. Nel primo brano, i due professionisti si sono esibiti in un tango salòn che definirei magistrale, poco più di tre minuti, lui con una camminata e una cadenza estremamente elegante, lei precisa e puntuale in tutti i movimenti, una danza senza frizzi e lazzi, ma con la dimostrazione di una capacità tecnica dei due ballerini, che oserei definire imponente. Le successive esibizioni, mi hanno molto meno entusiasmato, non che non fossero caratterizzate da una indubbia capacità tecnica, ma perché sono, a mio personale parere, una ostentazione eccessiva di ritmica e fisicità, dove le gambe dei ballerini roteano in maniera turbinosa, anche ad altezze improponibili, un modo che si allontana molto da quello che dovrebbe essere, a mio avviso, il tango, eppure, le raffiche di sacade, ganci e volei, hanno strappato delle vere e proprie ovazioni tra il pubblico presente. Il tango è un ballo sociale, fruibile a tutti, a prescindere dalle singole capacità tecniche, un ballo di pura improvvisazione che fonda la sua magia nel linguaggio puramente corporeo che intercorre tra due ballerini che spesso non si conoscono. La domanda sorge spontanea, queste modalità esasperate alla ricerca dello spettacolo, queste ostentazioni più vicine alla ginnastica artistica che al ballo, che non potranno mai essere applicate nella pista di una milonga di periferia … le possiamo ancora definire tango? Per me, no!
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