Quante scarpe per una Milonga.
Ieri sera un gruppo di temerari,
sotto un cielo plumbeo e pioggia battente, si è spinto fino a Rimini, alle
pendici del Monte Titano, alla ricerca del tango. La Milonga dei 2 Corazones,
proponeva la TJ argentina Yannina Erramouspe, che ha presentato una selezione
musicale essenzialmente classica. Senza entrare nella scelta musicale delle tande,
ho gradito molto il musicalizzatore, essenzialmente per tre motivi. Il primo,
le pause tra un brano e l’altro, pause lunghe e rotonde, pause che permettono a
chi balla con trasporto di godersi a pieno l’emozione dell’abbraccio finale di
un brano, restando nel silenzio e in sospensione, concedendo ai ballerini di
staccarsi lentamente, senza fretta, per ricomporsi per il brano successivo. La
seconda, le tande di tango di soli tre brani, quattro brani, certe volte,
possono essere infiniti. Il terzo motivo, la musica utilizzata per le cortine, brani
che staccavano di netto le tande, senza utilizzare musiche ballabili di altro
tipo, evitando quelle scene, a mio giudizio poco rispettose di chi è andato per
ballare tango, della coppia che indugia da sola a ballare il brano di Salsa o
di Rock and Roll, nella pista di una milonga. Quindi a prescindere dalla musica
proposta, che può piacere o no, per me la Tj Yannina è stata promossa a pieni
voti. Nota di colore, ieri sera, nel bel mezzo della Milonga, ho deciso di
andare a recuperare un ventaglio che avevo in macchina, accorgendomi troppo
tardi, che questa passeggiata sotto alla pioggia, aveva inzuppato le suole
delle scarpe da ballo, inchiodando irrimediabilmente, nella tanda successiva, i
miei piedi, alla pista. Per fortuna che avevo dietro solo altre tre paia di
scarpe da ballo, una nella borsa in sala, che
hanno sostituito quelle bagnate … oltre alle altre due paia di scarpe da ballo
che uso per studiare e che albergano, quasi stabilmente, nella tango mobil. Quattro paia ... non si sa mai!
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