Milonga al Paladanze con Sebastian Arce
Ieri sera, in buona compagnia, sono andato a cercare il tango a Bologna alla Milonga del Paladanze. La struttura è composta da un fabbricato vocato al ballo, un luogo destinato a qualsiasi genere di ballo. Ingresso, biglietteria, spogliatoi, sale da studio e una ampio auditorium a pianta quadrata per gli eventi di ballo, con parquet in legno nel pavimento. La Milonga era un corollario del fine settimana di studio con l’illustre Maestro di tango Sebastian Arce, insegnante tecnico di molti campioni mondiali di tango, un ballerino quarantenne che pratica il tango da quando aveva 8 anni e che da quando era adolescente si esibisce nel ballo, nominato Accademico itinerante del Tango, un professionista che solo nel 1999 ha insegnato tango nel mondo in 140 città di 35 paesi diversi, con quella che è la sua storica ballerina, una delle regine del tango mondiale, una professionista assoluta, che purtroppo ieri sera non c’era, Mariana Montes. Arrivati alla Milonga prima che iniziasse la musica, la sala era già piena di persone, i discenti dei precedenti corsi tenuti dall’illustre maestro. Il musicalizzatore Max Romano ha accompagnato la serata con dovizia e ricchezza musicale, senza allontanarsi dai brani classici. Prevalenza netta di donne all’evento, io ho avuto la fortuna di iniziare a ballare subito, dalla prima tanda, quella a cui hanno partecipato solo i ballerini più sfacciati come me e i numerosi insegnanti che hanno presenziato all’evento, insomma, tutti quelli che, per un motivo o l’altro, non si vergognano di mostrarsi in pista da subito … e meraviglia, una ronda perfetta, con un’onda da far venire i brividi, decine di coppie di ballerini che si muovono in quattro brani di tango, ma un corpo unico che volteggia all’unisono, situazione che è durata pochissimo, infatti dalla successiva tanda, la pista si è riempita e si è persa la magia. Livello tecnico della serata a tratti medio basso, togliendo i soliti noti, che insegnano tango nel circondario. Sebastian Arce si è proposto per circa mezzora, insieme ad un chitarrista, in versione cantore di tango e personalmente ballare solo su voce e chitarra, senza la ricchezza melodica di una orchestra è una esperienza carina, ma che non mi ha entusiasmato. L’esibizione del Maestro Arce che è seguita, quattro brani ballati unitamente a Chiara Benati, una maestra locale, che seppur palesemente tesa, ha gestito in maniera magistrale il mostro sacro del tango, ha visto i due ballare una cover (brano studiato in precedenza) e i tre brani successivi improvvisando. Uno dei brani improvvisati proposti era di tango nuevo, riprendendo un discorso che Sebastian Arce e Chico Frumboli, stanno promuovendo nel mondo da tempo, una trasmigrazione del tango verso nuovi generi musicali, un modo di ballare con tanti fuoriasse, che però personalmente, credo che non si possa affrontare senza conoscere in maniera eccelsa il concetto di asse, tanto da saperci giocare con disinvoltura. Sintesi della serata, quando Sebastian Arce, parlando prima dell’esibizione, ha detto di essere, da sempre impegnato, in quella che ha definito una continua e spasmodica “ricerca del tango” ho avuto un personale momento di sconforto … se il tango non lo ha ancora trovato Sebastian Arce … io posso buttare le mie scarpe da ballo direttamente nel cassonetto dell’indifferenziata! Comunque, erano quasi le tre quando mi sono tolto le scarpe, stanco, indolenzito, ma felice e pieno nella testa di belle sensazioni, il tango rimarrà sempre un mistero … forse è questo l’ingrediente principale della sua magia.
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