La Milonga del Mucho Màs
Ieri sera, un folto gruppo di compagni di studio, mi ha accompagnato per la mia pluriennale ricerca del tango, fino a Cervia, dove ci hanno raggiunto anche Sara e Cristian. Penso che ieri sera, in Milonga, dopo i residenti, fossimo il gruppo più numeroso presente. Il Mucho Màs, a Pinarella di Cervia, utilizza una sala posta al secondo piano di un edificio uso Uffici, il luogo si caratterizza con una entrata, con piccolo bar, un salone rettangolare, con annessi spogliatoi e bagni, rendendo l’ambiente, molto funzionale. Tj della serata Mauro Maurillo Volpato, sonorità pulite, giuste pause tra un brano e l’altro e tande assolutamente equilibrate. Se devo per forza fare una osservazione, direi, troppe tande con brani pizzicati e quadrati, che personalmente, gradisco molto poco.
Il ballo è una continua ricerca di sensazioni e ogni tanda ti lascia le sue.
Personalmente per essere bella, una tanda non deve per forza essere perfetta, ma basta poco per essere molto piacevole e gli ingredienti possono essere tanti. Solo per elencarne alcuni, la sorpresa di una intesa, la conferma di una complicità, il giocare sul ritmo all’unisono, un abbraccio comodo e confortevole o la morbidezza dei movimenti, ma questo non basta, vi sono altri elementi assolutamente aleatori che entrano in gioco, per i quali, anche ballando più volte con la stessa identica ballerina, lo stesso identico brano, si possono percepire sensazioni diverse ogni volta.
Ieri sera, erano quasi le due e stavo per decidermi a chiudere la serata, quando alle prime note di un vals ho incrociato lo sguardo di una ballerina di grande esperienza, con la quale avevo ballato una sola volta a Rimini, prima dell’inizio della pandemia e con la quale ricordavo di aver ballato molto bene. Fin dall’abbraccio, prima ancora di muovere il primo passo, c’è stata intesa, non so come sia successo, ma è successo, il resto è stato: complicità, sorpresa, stupore, incredulità, leggerezza e puro divertimento. Certe tande ti fanno riflettere, vorresti coglierne gli elementi essenziali, per poterle replicare sempre, sicuramente uno degli ingredienti è rappresentato dalla bravura della ballerina, che, tra l'altro, “pestando” sul pavimento, senza perdere in leggerezza, faceva percepire con precisione chirurgica dove fossero i suoi piedi, un altro ingrediente, non meno importante, penso che sia individuabile nella mia testa, ero a fine serata, stanco e scarico, con una ansia da prestazione ai minimi termini e forse, mi sono vissuto quel momento, con la testa sgombra, godendomi fino all’ultimo passo.
Menzione speciale per Roberta, che con poche lezioni di tango all’attivo, si è misurata con la pista di una Milonga affollata, il giusto approccio per chi vuole imparare a ballare. Grande ammirazione.
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