Milonga Bruja e la concorrenza.
Ieri sera, per eccesso di scelta,
ho deciso solo all’ultimo minuto dove andare, sottoponendomi a quello che
chiamo, il mio periodico bagno di umiltà, la Milonga Bruja, alle leggere
strutture di Bologna. La Bruja è un ambiente atipico nel panorama emiliano
romagnolo e ieri sera, caso mai ve ne fosse stato bisogno, non solo si è confermato
tale, ma mi ha stupito per l’ulteriore esasperazione che ha subito l’ambiente dall’ultima
volta che vi ero andato. L’età dei partecipanti in primis, media bassissima, le
ballerine avevano un’età apparente compresa tra i venticinque e i trentacinque anni,
con un abbigliamento scollacciato che non lasciava molto spazio alla fantasia, mentre i ballerini un’età media tra i trenta e i
quaranta, alcuni di questi pure bellocci. I cinquantenni, uomini e donne, tra i
quali chi scrive, si contavano sulle dita di una mano, nessuna ballerina over
sessanta. La presenza di più uomini che donne, ha permesso alle ballerine
presenti di non soggiornare sulla sedia più del tempo strettamente necessario
alla cortina, lasciando molti maschi ad osservare la pista. Livello tecnico
sempre più alto, molti gli uomini con buona tecnica, ottima ritmica, bella
pestata, tutte le ballerine presenti si sono dimostrate attive, con equilibrio
e ottima consapevolezza, del tutto assenti ballerini incapaci di ballare in
spazi ristretti, inesistenti le collisioni anche in presenza di pista piena. In
tutta la sera ho fatto solo sette bellissime tande e spesso sono rimasto a
bordo pista quale osservatore, del resto, la concorrenza dei ballerini bravi,
belli, giovani e più magri ... è stata agguerritissima!
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