Milonga Geneticamente Modificata di Imola
Ieri sera quattro irriducibili
facce da tango (Danila, Federica, Luca Uffre e Fabio me medesimo), sono partite
alla volta di Imola per partecipare alla Milonga Geneticamente Modificata.
Prima di partire da Ravenna, nel piazzale di Media World, è stato fatto
l’appello nominativo, richiedendo ad ogni partecipante, singolarmente, se fosse
dotato di scarpe da tango al seguito, sembra che qualcuno, non abbia gradito il
questionario, sentendosi chiamato in causa. Il viaggio non è stato subito
agevole, a seguito del piacevole ciarlare in auto, la Tango Mobil, stava dapprima per
imboccare l’autostrada verso Ancona e successivamente c’è mancato poco che
proseguisse per Bologna, saltando l’uscita di Imola. Il navigatore umano, anche
se non chiaro e puntuale come quello dello Smartphone, ha comunque condotto gli
eroici fino al Palazzo Sersanti, non prima però di aver favorito, con una
ritardata comunicazione, il rito propiziatorio del giro della rotonda a vuoto.
La Milonga Geneticamente Modificata è l’evento di Imola organizzato da Davide
Baroncini, presso il palazzo Sersanti, dove l’organizzazione dedica al ballo
tre sale, distinte per al tango classico, tango nuevo e una sala multigenere.
L’ambiente informale della milonga è cordiale e molto leggero, tanto da
risultare confacente a qualsiasi livello di tango, permettendo a tutti di
ballare e soprattutto di divertirsi. L’evento è stato spettacolare, condito
anche dalla partecipazione di Luca e Paola, che anche se hanno saltato
l’appello e il questionario alla partenza da Media World, si sono presentati provvisti
della prescritte scarpe in milonga. Tutti felici al rientro e pieni di buone sensazioni,
insomma, ad Imola non ci saranno i puristi del tango, qualcuno si prenderà
anche troppe licenze poetiche nelle proposte musicali o nel muoversi in pista,
ma come dice Al Pacino a Dana nel film “Profumo di donna”: Non c’è
possibilità di errore nel tango, Dana, non è come la vita; è più semplice! Per
questo il tango è così bello; commetti uno sbaglio, ma non è mai irreparabile e
seguiti a ballare!”.
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