Milonga alle Felloniche
Ieri sera un’agguerritissima squadra di tangueri, di ben cinque elementi, ha preso il via dal parcheggio di Media World per lanciarsi alla ricerca del Tango, obiettivo la Milonga delle Felloniche. La Tango Mobil ha percorso a velocità di curvatura il breve spazio che divide Ravenna dalle colline cesenati, per inerpicarsi, non senza difficoltà, sulle ripide strade montane di Longiano e Savignano. Il giro propiziatorio della rotonda, effettuato prima di affrontare le salite, non ha evitato che si sbagliasse strada ugualmente, benché in auto, gracchiassero ben tre navigatori. Su una salita, dispersa tra le colline, i nostri hanno avuto una visione che ha anticipato l’arrivo in milonga. Una creatura magica ed ancestrale, figlia della notte, che con la sua capacità di vedere nell’oscurità è simbolo di chiaroveggenza; un piccolo Gufo, fermo, a bordo strada, che ha lentamente girato il suo capo al passaggio della Tango Mobil, osservando gli esterrefatti occupanti. Le Felloniche è una struttura di campagna, posta sulle colline, adibita alla ristorazione, con uno spazioso parco nel quale insiste un ampio tondo piastrellato dove si balla. Il Tj Caravaggio, a dispetto del nome, si è comportato più da “macchiaolo” che da genio del ritratto, infatti, ha avuto un andamento altalenante, inizio con brio, andamento scostante nell’intermedio, con ricarica quando ormai la serata era finita, non gratificando compiutamente molti dei presenti. Molto frequentata la Milonga, sia da donne che da uomini, con una netta prevalenza femminile. La pista, che era particolarmente scivolosa, oltre che sempre molto frequentata, non rendeva subito agevole ballare, inoltre la presenza di qualche pirata della pista, a qualcuno ha complicato la serata. Da segnalare la rovinosa caduta dello scrivente, che per tutta la sera, durante le cortine, per spostarsi da un lato all’altro della pista, è transitato su una stretta scalinata in pietra posta in una zona buia, finché, verso fine sera, non ha inciampato su uno scalino andando a spalmarsi rovinosamente a terra, tra l’ilarità dei pochi presenti, sbattendo entrambe le ginocchia e i palmi delle mani sul pavimento in pietra. Il dolore e le conseguenti articolazioni rigide e legnose, hanno avuto un effetto taumaturgico, operando un netto miglioramento nel ballo, un po’ meno nella deambulazione, chissà cosa vorrà dire? Serata difficile da giudicare nel suo insieme, bella e leggera la compagnia della Tango Mobil, ma il Tango … come il piccolo Gufo … è stato a guardare. Wooden Legs News
Commenti
Posta un commento