Milonga Gran Galà Campionati Europei di tango a Cervia

Ieri sera sono andato a Cervia e c’era tanta roba. Gli eventi, tra i quali la Milonga organizzata ai magazzini del sale, fanno da cornice ad una competizione europea di tango. Al mio arrivo, la competizione che si tiene su un palco è quasi al termine, le categorie in gara sono Tango da pista e Tango Scenario, delle oltre trenta coppie, c’è una nettissima prevalenza di ballerini russi e anche tra il pubblico è pieno di giovanissimi russi. Le esibizioni a cui assisto, hanno più a che fare con il circo e gli acrobati, che non con il tango e per fortuna finiscono subito. La presentatrice, nell’attesa che venga elaborata la classifica, invita tutti i ballerini ad esibirsi insieme sul palco, questi si dispongono ordinatamente in un anello che simula alla perfezione una ronda e alle prime note, invece di muoversi ordinatamente, la ronda si inchioda sul posto, il narcisismo dei professionisti ha la meglio sulle regole e chi è sul fronte del palco, ben in vista, non abbandona la posizione, sorridendo al pubblico, a scapito degli altri che ballano dietro e cercano di emergere. Segue la premiazione, che vede quali vincitori una coppia olandese e una russa, ma la vera perla, è stato l’intervento di una “notissima” stilista russa, che aveva messo in palio alcune sue creazioni. La “stilista”, a parte che indossava un abito improponibile, anche per quelle  elegantone di tedesche di mezza età, per capirci, quelle non depilate, con il bermuda, il calzino bianco e il sandalo aperto,  aveva accostato nel suo abbigliamento, un viola acceso, con un giallo canarino, che avrebbe ucciso anche un daltonico impenitente, inoltre, la creatrice di moda russa, palesava un trucco dalla leggerezza inconsueta, che nulla aveva da invidiare a quelle professioniste che operano quotidianamente di sera sulla vicina Strada Statale 16 Adriatica. Alla Milonga, si è iniziato a ballare tardi, dopo mezzanotte, pista piena, tante le giovani e giovanissime russe presenti, molte ballerine e molte le accompagnatrici. Molte delle ballerine italiane, in piedi, braccia conserte, hanno cinto d’assedio, stile paravento impenetrabile, i tavolini dei professionisti russi, nella speranza di ballare con un campione proveniente dall’Est. In ronda, dopo il terzo colpo di tacco sulle mie gambe, ho compreso due cose, la prima, che i russi bevono tanto, la seconda, che guidano in ronda in stato di ebbrezza. Ho avuto la fortuna di parlare con una ragazza fiorentina che aveva ballato con uno dei campioni russi presenti, era indemoniata! Non solo la poveretta era stata trascinata per tutta la tanda, ma era stata usata, stile straccio, per tutta la pista. Per finire, il fenomeno russo, camipione di tango, ma non di galateo, non conosceva una parola di italiano e le aveva elegantemente sbuffato in faccia, sgranando gli occhi, ad ogni sua incertezza. Poi, a seguire, due esibizioni, ma descriverò solo la seconda. Aoniken Quiroga e Alejandra Manitinian. Lui è obeso, di quelli che hanno problemi di deambulazione, cammina trotterellando a gambe aperte e facendo vibrare tutto il corpo, eppure, quando inizia la musica e chiude l’abbraccio, si trasforma in una leggiadra libellula, i suoi piedi accarezzano il pavimento e sembra che la forza di gravità non interferisca con quella mole che è il suo corpo. Lei è una regina tanguera, asse perfetto, pochi fronzoli, con una postura altera che fa ammutolire la sala. Credo che un giro su youtube, alla ricerca di un loro video, sia meglio di mille parole. La loro esibizione dura per un tempo interminabile, anche perché Quiroga, tra un brano e l’altro, si racconta alla sala, facendo autocritica, come che si fosse in un grande gruppo d’ascolto psicoterapeutico. Alle 2.45, quando si ricomincia a ballare, gli italiani scappano a casa e la pista viene invasa dai russi, che sbandano a destra e a sinistra pericolosamente, lì, ho capito, che si era fatta l’ora di tornare. 

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